Ad aprire l’incontro con la stampa è stato Pierre-Yves Maillard che ha parlato del ruolo di lavoratrici e lavoratori per assicurare la ripresa economica. Per il Presidente Uss è arrivato il momento di ricompensare tutti degli sforzi e dei sacrifici fatti. I lavoratori necessitano «di prospettive future e più potere d’acquisto e questo può essere ottenuto anche attraverso aumenti salariali».
Daniel Lampart, economista Uss, ha mostrato le cifre della ripresa: soltanto la ristorazione, il settore aeronautico e, in parte, il settore culturale e dei grandi eventi soffrono ancora per la pandemia. Tutti gli altri settori sono in netta ripresa e hanno a volte superato i livelli precrisi. In questo scenario anche l’inflazione si farà risentire: nei prossimi mesi dovrebbe aggirarsi intorno all’1%.
Lampart ha confrontato inoltre la curva della produttività con quella dei salari: negli ultimi anni a crescere esponenzialmente è stata soltanto la prima. Un motivo in più per ottenere sostanziali aumenti, ovvero attorno al 2%.
Vania Alleva, Vicepresidente Uss, ha ricordato nel suo intervento come il padronato invochi la crisi «soltanto nel momento in cui c’è da rispondere alle legittime rivendicazioni salariali dei lavoratori e delle lavoratrici». La situazione è invece un’altra: «con le riaperture, l’economia è decisamente in ripresa in quasi tutti i settori. Per questo chiediamo un aumento di cento franchi per tutti e tutte, un aumento dei salari minimi e anche misure per contrastare la disparità salariale tra donne e uomini; una disparità che continua a crescere invece di diminuire».
La Presidente di Unia ha elencato anche una serie di rivendicazioni specifiche dei diversi settori in cui Unia è ben radicata: il personale della vendita al dettaglio deve essere ricompensato per gli sforzi di questi mesi.
Anche gli edili, che hanno contribuito a far superare la crisi, vanno premiati, così come i lavoratori del settore artigianale.
Per gli addetti alla sicurezza sono necessari aumenti, per i parrucchieri è invece arrivato il tempo di vedersi riconosciuta una tredicesima.