La regolamentazione delle condizioni di lavoro della formazione per adulti è scarsa o addirittura nulla. Le conseguenze per il personale del ramo sono salari bassi, requisiti di grande flessibilità, tassi d’occupazione bassi per lo più non garantiti e annullamenti dei corsi a scapito del personale docente, su cui pertanto grava gran parte del rischio imprenditoriale. Spesso il personale docente deve lavorare per due o più datori di lavoro per conseguire una retribuzione che consenta di vivere dignitosamente. Le possibilità di versare contributi nel 2° pilastro sono scarse e il rischio povertà al momento del pensionamento è elevato.
Il prezzo è il criterio determinate per l’assegnazione dei mandati pubblici e nel contempo aumentano i requisiti in materia di professionalizzazione (richieste di certificazione). Le gare d’appalto e la priorità assegnata ai prezzi consentono a offerenti a basso prezzo d’imporsi sul mercato. I salari vengono spinti verso il basso e le condizioni di lavoro peggiorano: la flessibilizzazione aumenta, i contratti fissi diminuiscono e il lavoro a chiamata si diffonde.
Le formatrici e i formatori e il personale docente hanno adottato una risoluzione che chiede:
Un insegnamento di qualità esige mezzi sufficienti per gli offerenti e condizioni di lavoro adeguate e stabili per i/le dipendenti. Non è ammissibile che il sistema di assegnazione degli appalti pubblici renda sempre più precaria la situazione di formatori e formatrici!