Solidarietà, diritti e salario

Solidarietà, diritti e salario
La Conferenza migrazione di Unia ha le idee chiare per affrontare le crisi attuali
Il 31 ottobre presso la sede centrale Unia di Berna si è svolta la Conferenza della migrazione che si è riunita per definire i prossimi passi della politica migratoria del sindacato attraverso risoluzioni e alcune proposte da presentare al prossimo congresso Unia.

La Conferenza della migrazione quest’anno ha aperto i suoi lavori ricordando la splendida vittoria di tutte le lavoratrici e i lavoratori contro l’iniziativa per la disdetta Udc. Nel prosieguo dei lavori sono state definite le priorità in materia di politica migratoria.  

Sicurezza del soggiorno

Nel 2019 è entrata in vigore la nuova Legge sugli stranieri che peggiora ulteriormente le condizioni di vita per chi non possiede il passaporto rossocrociato. La legge prevede infatti un rafforzamento degli strumenti repressivi, in particolare in caso di difficoltà finanziarie. L’ottenimento di prestazioni di aiuto sociale può infatti essere considerato come una prova della scarsa volontà d’integrazione e punito con il declassamento o la revoca del permesso di soggiorno.

Un permesso C può essere ora declassato anche dopo un soggiorno di oltre 15 anni. Questa norma ha dimostrato tutta la sua crudeltà durante questi mesi di crisi sanitaria ed economica. I delegati della migrazione hanno approvato quindi una proposta da presentare al congresso che impegna Unia a lanciare una campagna a favore di maggiori sicurezze in materia di soggiorno.

Sans papier e rifugiati

Unia si batte anche a favore di quelle categorie che rischiano altrimenti di non essere rappresentate. I delegati hanno per questo trattato anche il tema dei sans papier e dei richiedenti asilo.

Per prima cosa, la conferenza chiede al congresso di estendere a livello nazionale il progetto Papyrus, che ha permesso la regolarizzazione di numerosi sans papier nel cantone di Ginevra. Per i delegati della Conferenza della migrazione di Unia inoltre è chiaro: la Svizzera ha una responsabilità nei confronti dell’emergenza dei rifugiati e rivendica quindi l’accoglienza immediata dei rifugiati dei campi alle frontiere esterne d’Europa, indipendentemente dalla loro età e dai loro legami con la Svizzera.

Inoltre, chiede che il Consiglio federale si adoperi per garantire corridoi umanitari ed evitare respingimenti illegali alle frontiere esterne dell’Ue.

Le nomine congressuali

La Conferenza migrazione conferma la fiducia nei confronti di Vania Alleva designandola alla Presidenza e appoggia la proposta della Commissione delle donne di Unia che ha nominato 4 donne nel Comitato direttore di Unia: Vania Alleva, Véronique Polito, Renate Schoch (in carica) e Bruna Campanello (nuova).