Da quando è stato abbandonato il cambio minimo in questo settore vi sono stati tagli sul personale, aumento del carico lavorativo e deterioramento delle condizioni di lavoro. Dopo i 25 000 impieghi persi in seguito alla crisi del 2008, adesso la decisione della BNS rischia di provocare una recessione generale e l’annientamento di altre decine di migliaia di posti di lavoro. I delegati ritengono quindi che la BNS debba intervenire con urgenza «per correggere i gravi errori commessi», tornando ad agire nel rispetto del suo mandato legale. Il compito della banca centrale è infatti di «provvedere alla stabilità del corso del franco definendo una soglia minima sostenibile per l’economia reale» che va difesa «con tutti gli strumenti a disposizione», conclude la lettera.