Edili contenti di aver salvato il prepensionamento a 60 anni
Le delegazioni della Società svizzera degli impresari costruttori (SSIC) e dei sindacati Unia e Syna hanno raggiunto un accordo martedì 12 dicembre a Olten: le rendite di prepensionamento a 60 anni rimangono garantite senza alcuna riduzione delle prestazioni, grazie a un aumento dei contributi. Inoltre il Contratto nazionale mantello è stato rinnovato con alcune modifiche. E nel corso del prossimo anno saranno intavolati negoziati su ulteriori postulati legittimi dei lavoratori. Per il 2016 i lavoratori edili rinunciano a un aumento salariale.
Desta sollievo la garanzia delle rendite a 60 anni
Molti lavoratori si sono detti rassicurati dal fatto che il pensionamento anticipato a 60 anni rimanga garantito e che non vi saranno tagli sulle prestazioni. In difesa di questo diritto il mese scorso 10'000 lavoratori dell'edilizia avevano aderito ad azioni di protesta. "Grazie all'impegno di migliaia di lavoratori, siamo stati in grado di difendere le rendite a 60 anni", ha detto il capodelegazione di Unia, Nico Lutz, all'assemblea dei lavoratori.
I negoziati riprendono l'anno prossimo
Vari delegati hanno deplorato il fatto che il nuovo Contratto nazionale mantello non tenga conto di alcune rivendicazioni centrali espresse dai lavoratori dell'edilizia. Infatti, vi sono ancora numerose questioni da affrontare, quali la protezione dei lavoratori in caso di intemperie e la lotta contro il dumping salariale mediante misure più incisive. I "parlamentari" dell'edilizia hanno appreso con soddisfazione che i negoziati sulle loro richieste legittime riprenderanno già dal prossimo anno.
Maggioranza favorevole all'esito delle trattative
Al termine di un'animata discussione, la maggioranza dei lavoratori ha approvato l'esito delle trattative. Ora spetta alla delegazione padronale fare in modo che l'accordo raggiunto venga accettato anche dai delegati della SSIC, la cui assemblea è prevista per il 13 gennaio 2016.